E' stato un film del 1991 - Les Amants du Pont neuf - diretto dal regista francese L. Carax a sollecitare la fulminea composizione di "Clochards". C'è sempre qualcosa che dimentico delle trame ma ci sono dei  fotogrammi - quei fotogrammi - che resistono al tempo e diventano puntualmente l'inizio di qualcosa. Una sera mi sono ritrovata a scrivere dell'incontro di due amanti troppo vigliacchi per raggiungersi e troppo testardi per arrendersi alla distanza. 
Come mine vaganti i due clochards - anime appese alla luna - proiettano liberi le proprie esistenze su ponti che "dividono invece di unire".  E' corruzione d'orizzonte la conseguenza naturale dell'emozione, inganno e  attesa: la corda risuona o soffoca? Allora è arrivato il fotogramma della musica e quella musica aveva il volto degli amanti del Pont neuf. Come quei clochards devo rinascere ogni giorno - mi dico -  e la musica è la cosa più vicina all'inizio che io conosca
Risuona la musica nella mia esistenza, una piena che arriva a rigenerare le cose, che strazia la certezza ma libera la terra; per provare poi ad essere nuovo se hai il coraggio di ascoltare il silenzio che sempre precede la rinascita. Musica che salva, che guarda le spalle. In fondo non si nasce mai una volta sola.  Arriverà Aprile e ci sarà solo spazio per corda che risuoni. L'ho promesso una sera. 

Carmilla





Mentre suono ho quasi sempre il capo chino... e tutto si trasforma, dentro non v'è più nulla di reale.
Solo un'immagine... la sensazione che qualcuno ti sieda accanto nella suggestione dell'intro che apre il nostro concerto:
Quando il bambino era bambino, se ne andava a braccia appese, voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un torrente e questa pozza il mare. Quando il bambino era bambino, non sapeva d’essere un bambino, per lui tutto aveva un’anima e tutte le anime erano tutt’uno. Quando il bambino era bambino, su niente aveva un’opinione, non aveva abitudini. sedeva spesso a gambe incrociate e di colpo sgusciava via, aveva un vortice tra i capelli e non faceva facce da fotografo.
So chi sei... vorrei dirgli.
Poi tutto ha inizio... i tremori, le luci che fendono le nuvole trasparenti tra te e il tuo pubblico, un pubblico che ieri era lì per ascoltare Musica, per ascoltare Noi, un pubblico silente, attento, premuroso.
Poi tutto ha inizio e quello che abbiam fatto in queste ultime settimane con i mie compagni di viaggio... è stata una magia.
Ho il capo chino e sono molto emozionata, sì, mi emoziono ancora e tanto... pur suonando da anni, pur avendo conosciuto una miriade di palchi.
Poi alzo piano il capo... e trovo gli sguardi dei miei compagni... è davvero una magia e brani come Crisalide, Clochards, gli ultimi composti con una ispirazione tale da lasciarci sospesi... poi Cani, un brano registrato in camera mia... in pochissimi minuti... nato così mentre pensavo... nessuno ascolterà mai questo brano. Poi la spontaneità con cui l'ho fatto ascoltare a Giuliana, la sua interpretazione, la mia commozione... e ieri molti l'hanno ascoltato, penso siano stati due minuto di un'emozione unica.
Ieri sul quel palco c'era tutto il nostro amore, tutto il nostro coraggio, tutta la nostra umiltà, tutta la nostra vita... e il desiderio infinito si poter vivere di Musica... solo di Musica.
Col cuore... Grazie.

Anna Surico - Carmilla e il Segreto dei Ciliegi